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Digital in architettura - perché il 73% degli architetti europei si sta perdendo opportunità straordinarie

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Solo il 27% sfrutta appieno il BIM - Un'opportunità enorme per chi sa coglierla.

Mentre il 27% degli architetti europei ha già scoperto i vantaggi trasformativi del BIM, il 73% sta ancora perdendo opportunità straordinarie di efficienza, precisione e crescita. L'ultimo ACE Sector Study rivela un panorama ricco di potenziale inespresso: l'Europa ha tutti gli strumenti per la rivoluzione digitale, ma molti professionisti non ne stanno ancora cogliendo i benefici.

I numeri raccontano una storia di opportunità: il 51% degli architetti usa regolarmente strumenti di modellazione 3D, ma tecnologie avanzate come il design parametrico (9%) e la realtà virtuale (5%) rimangono tesori nascosti per la maggioranza.

Il vantaggio competitivo del digital in architettura

I pattern rivelano scenari apparentemente inaspettati. La Romania ha capito prima degli altri: con il 55% di adozione BIM, questi professionisti stanno costruendo un vantaggio competitivo sostanziale rispetto, per esempio, alla Grecia (16%) - una differenza di 39 punti percentuali che traduce in risultati concreti: progetti più precisi, tempi ridotti, meno errori.

Poi c’è la Slovenia, che domina la modellazione 3D con il 70% di adozione, mentre la Germania - il più grande mercato architettonico europeo - utilizza il BIM solo nel 21% dei casi.

La Francia presenta un caso interessante: il 70% usa strumenti di modellazione 3D regolarmente, ma solo il 25% ha abbracciato il BIM. Questo significa che molti professionisti sono a un passo dal sbloccare benefici ancora maggiori attraverso sistemi di information modeling completi.

Investimenti intelligenti e l'efficienza come motore

Per i piccoli studi (che rappresentano il 68% del mercato europeo), l'investimento digitale può sembrare inizialmente impegnativo. Ma chi ha fatto il salto sa che le tecnologie BIM, pur richiedendo investimenti significativi, tendono a generare ritorni tangibili attraverso:

  • Maggiore accuratezza e riduzione degli errori

  • Workflow più efficienti

  • Capacità di affrontare progetti più complessi

  • Differenziazione competitiva sul mercato

Per gli studi medio-piccoli l'investimento in digitalizzazione può quindi rappresentare una leva strategica importante per crescita ed efficienza operativa nel medio-lungo termine.

Tra l’altro, un ulteriore dato interessante che emerge dal report è quello dell’autoapprendimento. Ovvero il 72% impara la modellazione 3D attraverso l'auto-educazione. Questo non è un limite, ma una dimostrazione della determinazione della professione. Gli architetti europei stanno dimostrando una capacità straordinaria di adattamento e crescita autonoma.

Questo approccio autodidatta, con tassi superiori al 60% su tutti gli strumenti digitali (oltre alla già citata modellazione 3D), mostra una professione pronta al cambiamento e capace di evolversi rapidamente quando ne comprende i vantaggi.

Infine, un altro aspetto che fa riflettere in senso buono è il fatto che meno della metà degli architetti cita richieste esterne come motivazione per usare il BIM. Questo rivela che chi adotta questi strumenti lo fa perché ne sperimenta i benefici concreti. Non è una pressione o imposizione esterna, ma vantaggio competitivo interno.

Gli architetti stanno scegliendo il digitale perché risolve problemi reali, accelera i workflow e migliora la qualità dei progetti.

Sostenibilità e digital sono spesso un binomio vincente

Non è casualità che paesi leader nel design ambientale come Norvegia e Finlandia mostrano alti tassi di utilizzo BIM. La simulazione delle prestazioni dell'edificio e la modellazione energetica richiedono workflow digitali sofisticati che questi professionisti hanno già abbracciato.

Con l'inasprimento delle normative sulla sostenibilità, gli strumenti digitali non saranno più un vantaggio ma una necessità. Chi li padroneggia già ha anni di vantaggio.

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Il futuro appartiene al digital e ai “digitalizzati”

La trasformazione digitale dell'architettura europea non è in ritardo - sta semplicemente creando opportunità straordinarie per chi sa coglierle. Man mano che nuovi architetti entrano nella professione con competenze digitali native, il gap tra innovatori e follower (chi segue qualche passo indietro) si amplierà.

Romania e Slovenia dimostrano che vincoli geografici o economici non impediscono l'eccellenza digitale. Visione strategica e investimento nell'apprendimento contano più delle dimensioni del mercato o del PIL.

Il 27% che già usa frequentemente il BIM non sta solo adottando una tecnologia - sta costruendo il futuro della professione. Questi studi si stanno posizionando per un domani dove la competenza digitale sarà indispensabile quanto il talento progettuale.

Ad ogni modo resta comprensibile che non tutti abbiano ancora implementato queste innovazioni - anche grandissimi studi internazionali stanno ancora gestendo la transizione dal tradizionale al BIM. O addirittura non hanno intenzione di farlo semplicemente perché si avvalgono di consulenti esterni - pratica assolutamente diffusa che permette numerosi vantaggi e benefici. In tutti i casi la rivoluzione digitale c'è ed è reale, ma procede con tempi naturali. Ogni studio può trovare il proprio momento e ritmo per abbracciare il cambiamento.

In questo scenario, emerge chiaramente il valore di partnership strategiche con studi specializzati nel digitale. Mentre molti studi sono ancora in fase di apprendimento, collaborare con professionisti che padroneggiano già questi strumenti può accelerare drasticamente i tempi di adozione e massimizzare i benefici.

La domanda non è se l'architettura europea diventerà digitale, ma quali studi guideranno questa trasformazione e quali ne beneficeranno di più.

A tal proposito, per informazioni, richieste o preventivi non esitare a contattarci.